sabato 5 settembre 2009

Berlusconi poverino: "io vittima, "povera Italia ".

Berlusconi insiste: io vittima, "povera Italia, quanta disinformazione".
Monta la polemica sulla libertà di informazione, dopo gli ultimi casi. A Berlusconi non piace la mobilitazione in vista del 19, quando si parlerà di autonomia della stampa. E così, attacca alla sua maniera, dipingendosi un po' come vittima, un po' aggredendo i giornalisti. Rispondendo a una domanda sulla conclusione del caso Giornale-Boffo, il premier dice di vedere tanta disinformazione: "Credo che possiate leggere sui giornali di oggi tutto il contrario della realtà».

Qualche cronista rivolge al premier domande sul caso Feltri-Avvenire e Berlusconi si limita a dire: «abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia che ha un sistema informativo come questo».

Molte le reazioni, tra cui quella del segretario della Fnsi Siddi, che ha organizzato per il 19 settembre prossimo la manifestazione in difesa dell'autonomia dell'informazione: "«Dovremmo dire poveri noi, italiani», «non è sorprendente ma triste - prosegue - che, quasi ogni giorno, e anche oggi, il Presidente del Consiglio, legittimo capo del governo italiano, abbia da esternare contro la stampa del suo Paese. Non può pensare che siano cancellate le notizie, che siano annullati i confronti di idee, che non ci siano
turbamenti per quanto sta accadendo con questa continua denigrazione che, anche attraverso propaggini che proseguono in
altri terreni rispetto a quello politico, finisce per avvelenare il sistema».

«Il Presidente del Consiglio manifesta una profonda allergia per la funzione stessa dell'informazione, appena essa sia esercitata in maniera non servile. Anche per questo la manifestazione del 19 settembre, che la Fnsi propone alle organizzazioni sindacali e sociali assume un senso di riacquisizione diffusa dei valori di fondo che presiedono la libertà di tutti, che ha espressione fondante nell'informazione completa e plurale»: è quanto si legge in una nota della Federazione Nazionale della Stampa dopo l'attacco di Silvio Berlusconi all'informazione italiana.

«Non mi meraviglio delle parole di Berlusconi: la libertà di stampa che lui ammette è solo quella che passa dall'adorazione all'adulazione». Così il segretario del Pd, Dario Franceschini, commenta le parole del premier, Silvio Berlusconi, sulla stampa.
«Credo però che Berlusconi si dovrà ricredere - ha proseguito Franceschini - perchè la società italiana ha radici democratiche robuste e forti e saprà reagire a certi suoi attacchi».

Duro commento anche da Anna Finocchiaro: «Fa davvero effetto leggere le battute odierne del presidente del consiglio contro i giornalisti. si tratta di affermazioni al limite del ridicolo, che però, in queste ore suonano tragiche intimidatorie e mettono paura».
«Dopo quello che è avvenuto in queste ore, dopo le azioni contro repubblica e l'unità, dopo le 'procuratè dimissioni di Dino Boffo da direttore dell'Avvenire in un paese in cui lui controlla quotidiani, decide le nomine dei direttori dei tg rai e possiede mediaset, sentirlo accusare il sistema dell'informazione di rovesciare la realtà fa davvero molto effetto». I media di «tutta Europa e del mondo, da settimane criticano e tengono sotto osservazione l'operato suo e del suo governo, ma lui continua a fare la vittima. la sua sfrontatezza- conclude la presidente del gruppo del pd al senato- è pari ormai solo alla sua arroganza».

04 settembre 2009